Il pensiero di Louis-Claude de Saint-Martin è ancora oggi molto vivo e illumina tutti coloro che sono sulla via del risveglio.
In questo spazio, i Martinisti del XXI secolo si offrono di condividere con voi gli elementi essenziali del loro pensiero ispirato.
“Il nome è nato dalla vita e ha dato vita alla parola. Che la vita, il nome e la parola spingano l'anima umana a percorrere il suo cammino e a volgere i suoi passi verso il fine e verso l'opera”.
(da L'uomo del desiderio)
La vita precede tutto, è la fonte primaria. Da questa vita nasce la Parola creatrice, cioè il Nome. Questa Parola, a sua volta, permette l'espressione attraverso la parola, una forza attiva e vibrante. Attraverso di essa, il significato si rivela e l'universo viene plasmato e trasformato.
Questa riflessione enigmatica può evocare l'inizio del Vangelo di Giovanni. Tuttavia, quando Giovanni dice: « In principio era il Verbo” » sta sottolineando che l'atto creativo dell'universo si basa sul Verbo, sulla parola, sul suono.
Ora, questa idea differisce da quella espressa dal nostro venerato Maestro Louis-Claude de Saint-Martin. Egli ci invita a considerare un'altra interpretazione del ternario: Nome - Vita - Parola.
L'immagine fondante si basa sul tetragramma « IOD HE VAV HE », il Nome impronunciabile di Dio.
Grazie al fuoco divino, « SHIN” » Dio ha permesso la sua incarnazione e ha dato vita a « IOD HE SHIN VAV HE” » esprimendo ora la presenza vivente di Dio attraverso suo figlio, Yeshua.
« E il Verbo si fece carne » (Giovanni 1-14).
D'ora in poi, la parola permette di esprimere e pronunciare il nome di Dio sulla terra, incarnato in Gesù: « IOD HE SHIN VAV HE ».
« E il Padre mio che mi ha mandato ha dato testimonianza di me. Non avete mai udito la sua voce, né visto nulla che lo rappresenti ». (Giovanni 5-37).
Gesù, testimonianza vivente di Dio sulla terra, è dunque la via da seguire per elevarsi a Lui:
« Gesù gli disse: ”Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me ». (Giovanni 14-6).
Vita, nome e parola sono tutti sinonimi di Gesù. Questo significato emerge chiaramente nelle parole del nostro Venerato Maestro: “Che Gesù ci spinga a camminare sulla sua strada verso la fine e verso l'opera (reintegrazione)”.
La parola “spingere” evoca una necessità, un obbligo spirituale. Una volta impegnati nel cammino iniziatico per libera scelta, esso diventa un'esigenza interiore. Il ricercatore sincero viene gradualmente assorbito e penetrato dalla sua ricerca, che diventa allora una necessità profonda, la vera essenza della sua esistenza.
È questa disposizione interiore che il nostro Venerato Maestro desidera per noi: che la ricerca di Dio diventi per noi la Grande Avventura della nostra vita.
In questo modo, la vita, il Verbo Creatore e la Parola guidano l'anima umana nel suo cammino, dandole un senso e aiutandola a compiere la sua missione in armonia con le forze spirituali che la accompagnano.
Il gruppo Edouard Schuré, Collegio di Strasburgo.